Giovani al tempo della Crisi
05 ottobre 2015 | Persone

Giovani al tempo della Crisi

Daniele Cutroni: la crisi come evoluzione

by Valentina Chittano
Redazione Metropolitan ADV

Un giovane che vuole accostarsi al mondo del lavoro oggi, in un periodo che tutti defi niscono “di crisi” senza troppe spiegazioni, in cosa deve investire in termini di coraggio?

La prima riflessione che mi accende questa domanda è il concetto di gioventù. Chi è un giovane oggi? Chi ha un’età compresa tra i 18 ed i 35 anni?
Siamo proprio sicuri che la gioventù sia circoscrivibile esclusivamente alla caratteristica cronologica dell’essere? Ecco, credo
proprio di no! L’anima è eternamente giovane, inalterabile dal tempo e dalla malattia, ma la coscienza sì che è alterabile. Così immagino la gioventù come una “tensione” verso l’evoluzione,
la conoscenza, la scoperta. Quando immagino la giovinezza, immagino una danza e una infinita opportunità di mani che accompagnano i suoi passi.
A questi giovani posso dire che la crisi è il più bel dono che la nostra esperienza possa produrre. Cos’è la crisi se non il momento migliore per trasformarsi, evolversi e trovarsi? Ogni cosa in questo universo attraversa delle crisi, cioè attraversa delle fasi di
trasformazione (le quattro stagioni atmosferiche, le stagioni della vita, le fasi familiari etc.). Ogni sistema per evolversi ha bisogno di trasformarsi.
Non credo alla crisi come catastrofe, quindi, ma alla crisi come evoluzione.

In cosa bisogna investire?

Credo che il più grande investimento che un essere umano possa fare sia ricercare e comprendere il proprio valore e la propria utilità
per il mondo. Le grandi innovazioni non sono avvenute per il movimento delle masse, ma per l’azione ed il coraggio del singolo (Martin Luter King, Madre Teresa di Calcutta, Walt Disney, Edison, Steve Jobs..). Quindi il primo grande coraggio da avere è: “credere di potere”. Ognuno di noi può fare della propria vita ciò che desidera. Quando abbiamo deciso chi vogliamo essere e cosa vogliamo fare siamo opportunità per il nostro territorio, regione, nazione, mondo. Più espandiamo la nostra visione più esaltiamo il nostro valore.

Una volta hai detto: “Se ti lamenti la ricchezza scappa via”. Cosa intendi? Di che ricchezza parli?

Questa domanda mi sta molto a cuore. Il segreto di questa frase si trova in due punti.
1. Noi attraiamo ciò che noi siamo.
Ciò signifi ca che il nostro atteggiamento favorisce o ostacola la creazione di ricchezza e abbondanza nella nostra vita. Ho individuato due macro atteggiamenti:
A.F.A. =ATTEGGIAMENTO FAVOREVOLE ALL’AMORE
A.S.A. = ATTEGGIAMENTO SFAVOREVOLE ALL’AMORE.

Entrambi questi atteggiamenti creano la nostra vita e, come si può ben comprendere, i risultati sono molto diff erenti. L’afa ti connette direttamente con la fonte di ogni ricchezza, l’amore, favorendo ogni aspetto della tua vita (salute, economia, relazioni, lavoro, amicizia). L’asa ti connette invece con la paura, ostacolando la tua creazione di ricchezza e portando nella tua vita difficoltà, problemi, conflitti, scontri, malessere.
Quindi comprendere l’atteggiamento che utilizziamo significa comprendere il dono che riceveremo a breve nella nostra vita.
Nulla giunge per caso!

2. L’abbondanza nella nostra vita non si manifesta esclusivamente sotto forma di denaro.
Questo, è uno degli errori più comuni che commettiamo. Se ci focalizziamo esclusivamente sul denaro perdiamo di vista le altre ricchezze che formano l’albero della nostra vita. La nostra percezione sarà di povertà e la nostra vita sarà povera. Abbiamo diverse ricchezze: IL TEMPO, IL CORPO – MENTE – ANIMA, LA MISSION, BENI E DENARO, IL PARTNER, I GENITORI, I FIGLI, IL GIOCOLAVORO, GLI AMICI, IL MONDO.
Parlare di denaro in termini di ricchezza è quindi riduttivo.
Connettersi con la ricchezza significa connettersi con l’amore che la vita nutre per noi.
Voglio lasciarvi un ultimo indizio per sperimentare un’esistenza ricca di meraviglia.
Ogni giorno trova il tempo per essere grato.